Siti archeologici del Sud della Sardegna | L’Area di Sulky-Sant’Antioco
Il Comune si trova su una delle isole dell’arcipelago del Sulcis ed è l’antica Sulky (da qui il nome della località). Fondata nell’VIII secolo a.C., è uno dei più antichi insediamenti fenici della Sardegna, abitato anche in epoca punica e romana, grazie alla posizione favorevole per scambi commerciali e alla presenza delle risorse offerte dal territorio.
Questa continuità rende difficile isolare i resti dell’antico abitato, tra cui si segnalano però il «tofet» (santuario a cielo aperto fenicio-punico) in località «Sa Guardia de Is Pingiadas» e la necropoli punica di «Is Pirixeddus», (fine del V secolo - III secolo a. C. circa), nei pressi del Castello Sabaudo.
La sua estensione di circa 6 ettari, insieme alla ricchezza e alla tipologia delle testimonianze archeologiche rendono questo sito tra i più notevoli tra quelli di età punica presenti nel Mediterraneo. Da segnalare la decorazione di una tomba che presenta scolpita su un pilastro una figura che guarda l’ingresso, con indosso un gonnellino, il tipico copricapo egiziano «klaft» e il rotolo della saggezza nella mano destra.
La necropoli venne utilizzata anche successivamente, ma il pendio del colle subì diverse trasformazioni per la creazione di un ingresso monumentale al tempio posto sulla sommità, nel quale sono riutilizzate due statue di leoni fenicie, e poi per la costruzione di un anfiteatro.
La Soprintendenza Abap di Cagliari ha finanziato per 1,5 milioni di euro l’itinerario di visita dei siti e delle necropoli puniche della Sardegna meridionale per la costituzione della candidatura alla lista dei siti Patrimonio Mondiale Unesco (come ricordato nelle pagine precedenti), in cui rientra anche Is Pirixeddus; il progetto si inserisce in un più ampio programma di valorizzazione della necropoli punica di Sant’Antioco avviato nel 2014-15 in collaborazione con il Comune di Sant’Antioco.
Fonte: www.ilgiornaledellarte.com